Istituto Comprensivo Statale
Boccadifalco Tomasi di Lampedusa

La storia della scuola

L'Istituto Comprensivo Boccadifalco Tomasi di Lampedusa di Palermo nasce nel 1990 a seguito dell'arcoppamento della Direzione Didattica Boccadifalco e della scuola secondaria di 1° grado Tomasi di Lampedusa. L'istituto Comprensivo ha mantenuto le due denominazioni ma ha voluto intestare il nuovo plesso, sede degli uffici e della dirigenza, ad Emanuela loi, la prima donna poliziotto uccisa in un attentato di mafia.

Chi era Emanuela Loi?

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Era stata assegnata al nucleo scorte della questura di Palermo dopo la strage di Capaci, Emanuela Loi, 24 anni, nata e cresciuta a Sestu, a una decina di chilometri da Cagliari. E la prima donna poliziotto caduta sul fronte della lotta alla mafia. Una fine atroce, il corpo martoriato dall'esplosione che ha dilaniato il procuratore aggiunto Paolo Borsellino e altri quattro agenti della scorta. A Palermo era arrivata due anni addietro. Biondina, minuta, dal carattere allegro, Emanuela Loi si era fatta subito voler bene dai suoi colleghi maschi. Il primo servizio, appena arrivata nel capoluogo dell'isola, lo aveva svolto in un commissariato. Un lavoro di "routine" per farsi le ossa, dopo aver concluso il corso a Roma per diventare agente di polizia. Quindi successivi incarichi nei piantonamenti ai detenuti agli arresti domiciliari e altri servizi di normale amministrazione. Per le sue qualità professionali, Emanuela Loi, dopo la strage di Capaci, fu inserita nel gruppo di poliziotti di rinforzo appositamente predisposto dal ministero dell'Interno. Quando l'avevano trasferita a Palermo, Emanuela aveva detto: "Se ho scelto di fare la poliziotta non posso tirarmi indietro. So benissimo che fare l'agente di polizia in questa città è più difficile che nelle altre, ma a me piace". Amava il suo lavoro ma non trascurava gli affetti. Emanuela era prossima al matrimonio.
Dopo una ricerca effettuata per la cerimonia di inaugurazione e di intitolazione del Plesso E.Loi , alla quale ha partecipato anche il padre, abbiamo scoperto che Emanuela era un'insegnante elementare.Noi alunni la ricordiamo sempre con affetto e guardiamo sempre la sua foto e il quadro in ceramica realizzato da Giuliano che riproduce Emanuela con in mano una colomba.
Noi diciamo ad Emanuela e a quanti sono morti in stragi di Mafia:
Non siete morti invano...le vostre idee cammineranno sulle nostre gambe!"

Chi era Giuseppe Tomasi di Lampedusa?

Il plesso di scuola secondaria di 1° grado è intestato a Giuseppe tomasi di Lampedusa.

Biografia di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1896-1957)

Nasce il 23 dicembre 1896 a Palermo, da famiglia aristocratica (quella dei principi di Lampedusa, duchi di Palma e Montechiaro). Ad aprile del 1915 si iscrive presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Roma, ma nel novembre dello stesso anno viene chiamato alle armi: partecipa alla Prima Guerra Mondiale, è fatto prigioniero nel novembre del 1917 e solo dodici mesi dopo - fuggito dal campo di reclusione - riesce a rientrare in patria. Congedato dall'esercito con il grado di tenente, fa ritorno a Palermo nel 1920. Nel corso del decennio seguente, effettua numerosi viaggi in Italia ed all'estero, da solo o più spesso in compagnia della madre; durante uno di essi, nel 1925, conosce a Londra, all'ambasciata d'Italia, la principessa Licy Wolff Stomersee, studiosa di psicanalisi, che sposerà sette anni più tardi in una chiesa ortodossa, a Riga. Dopo aver dato il proprio contributo anche al secondo conflitto mondiale e veduto la casa avita devastata dai bombardamenti, Giuseppe e la consorte si trasferiscono - a seguito di varie vicissitudini - in via Butera, a Palermo. Negli anni '50, egli si lega d'amicizia coi frequentatori della casa del barone Sgadari di Lo Monaco: Francesco Agnello, Francesco Orlando, Antonio Pasqualino e soprattutto Gioacchino Lanza Tomasi. Alla fine del '54, comincia a scrivere "Il Gattopardo"; nel giugno dell'anno successivo, interrompe la stesura del romanzo per dedicarsi a quella dei "Ricordi d'infanzia", riprendendola infine a novembre. Dipoi, lavora ad altri testi ("La gioia e la legge", "La sirena", il primo capitolo del nuovo romanzo "I gattini ciechi"): ma nell'aprile del 1957 gli viene diagnosticato un carcinoma al polmone destro, che ne cagiona la morte il 23 luglio dello stesso anno (la salma verrà inumata, il 28 del mese, nella tomba di famiglia al cimitero dei Cappuccini). Rifiutato dalla Mondadori, "Il Gattopardo" trova la via della pubblicazione nel 1958, presso Feltrinelli, grazie all'attivo interessamento ed alla curatela di Giorgio Bassani. Accolto da un enorme successo, il libro vince il Premio Strega nel '59.F.T
L'autore del Gattopardo è convinto che i siciliani non cambieranno mai poiché le dominazioni straniere, succedutesi nei secoli, hanno bloccato la loro voglia di fare, generando solo oblìo, inerzia, annientamento (il peccato che noi Siciliani non perdoniamo mai è semplicemente quello di "fare". .... il sonno è ciò che i Siciliani vogliono).

Le due personalità a cui i plessi dell'I.C. sono intestati rivelano entrambi un desiderio di non dormire, un desiderio di agire per migliorare quello spirito di cittadinanza attiva e consapevole a cui la Mission della scuola aspira.

Storia e notizie del quartiere passo di rigano

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